Il GAL BaTiR alla Biennale dello Stretto

Il direttore Cozzupoli: «Rilanciare il territorio,coniugando l’innovazione alla storia delle nostre tradizioni»

Ripartire dal Mediterraneo. È questa l’idea di base su cui ruota la Biennale dello Stretto, la rassegna che, alla sua prima edizione, è partita lo scorso venerdì a Campo Calabro e ha in programma fino al prossimo 15 dicembre mostre, iniziative e dibattiti per approfondire temi di diverso tipo. Nella giornata di ieri presente anche il GAL BaTiR, unico tra i Gal calabresi, con il direttore Fortunato Cozzupoli, il quale è intervenuto al talk "Territori in Rete". Presenti anche il Coordinatore Scientifico delle attività del GAL BaTiR, il Dott. Pian. Francesco Vita, e l'Arch. Elisa Morano, componente della struttura tecnica.
Nella giornata di ieri presente anche il GAL BaTiR, con il direttore Fortunato Cozzupoli, il quale è intervenuto al talk "Territori in Rete".
Nel corso dell’incontro, tenutosi nella bellissima location di Forte Batteria Siacci, lo stesso Cozzupoli ha sottolineato «l’importanza di creare e implementare sempre più un legame culturale e sociale tra i territori».
Aspetto, quest’ultimo, che il GAL BaTiR persegue da tempo, coinvolgendo in maniera capillare i trentasei comuni che ne fanno parte.
«Il nostro gruppo – ha ancora dichiarato il direttore Cozzupoli – è finalizzato alla rivitalizzazione delle aree rurali attraverso un insieme integrato di interventi, sia di carattere economico (per il settore agricolo, turistico, artigianale, agroalimentare, ambientale) sia di carattere socioculturale. Fondamentali a questo proposito – ha aggiunto Cozzupoli – le attività di sensibilizzazione, informazione e formazione delle popolazioni locali».
Come a dire, dunque, che solo insieme si può crescere e dar vita a vere e proprie occasioni di sviluppo. Anche e soprattutto quest’ultimo concetto è emerso durante l’appuntamento della Biennale, che mette vicine Calabria e Sicilia per creare una visione di futuro condivisa. Più in particolare, la Biennale dello Stretto è la prosecuzione di un progetto di ricerca, “Mediterranei invisibili”, ideato nel 2017 da Alfonso Femia e finalizzato a cogliere le potenzialità del Mediterraneo europeo, africano e medio-orientale, dando attenzione a beni essenziali, quali infrastrutture, paesaggio, ambiente urbanizzato, cultura e storia.
«Entusiasti di partecipare all’evento – ha concluso il direttore Fortunato Cozzupoli – e, pertanto, di poter dare, così come facciamo dalla nostra nascita, un contributo serio e fattivo al dibattito: il GAL BaTiR è pienamente convinto che il territorio tutto, tramite progettualità e concretezza, possa essere rilanciato, innovando e non dimenticando di porre sempre un occhio d’attenzione al passato e alle tradizioni».

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